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Palio delle Contrade

Data Evento da 26/04/2011 a 06/05/2011

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Comune di Romano d'Ezzelino  Provincia di Vicenza

Sito Web: www.paliodiromano.it

E-mail: paliodiromano@libero.it

Numeri utili da contattare: 

Descrizione Evento: 

Alla morte di Ezzelino III Da Romano (26 aprile 1194- 25 settembre 1259) e dopo l''eccidio a San Zenone di tutta la famiglia del fratello Alberico (1260), le città sottomesse come Padova, Vicenza e Treviso festeggiarono la caduta del signore Da Romano facendolo nel più classico dei modi di allora: la corsa di cavalli, il Palio per contrade appunto. Addirittura qualche comune enfatizzò la morte di Ezzelino al punto da festeggiare annualmente la ricorrenza (ad es. Bassano). Nel male o nel bene, il Palio portava alla memoria di Ezzelino Da Romano, e in virtù di questo, per ravvivare l''appuntamento della Candelora del 1971, la Pro Romano assieme al neo costituito Gruppo Folkloristico Siriola (da Candelora, cero, sero, seriola) nacque l''idea, quasi per gioco, di sfidare l''opinione pubblica mettendo in piedi una corsa di...asini. Sì, proprio di asini, perchè la Romano contadina degli anni 70, o rurale per dirla in modo più forbito, disponeva di molti asini e praticamente ogni fattoria aveva questo umile quadrupede utile ed economico per arare o trainare un carro a differenza del nobile cavallo che era costoso e comunque animale da "siori". La data fissata del 1° Palio fu in occasione della sagra paesana del 7 febbraio 1971. Il gruppo Siriola organizzò le contrade studiando assieme alla pro loco nomi e stendardi per un totale di 12 contrade (altre 3 si aggiungeranno nel 1983 in rappresentanza delle 3 frazioni del comune) e un''ultima nel 2004. Dal 1984, il palio ha luogo l''ultima domenica aprile,una scelta questa che lega ulteriormente il Palio alla figura di Ezzelino III in quanto egli nacque il 26 aprile 1194. Appuntamento all''ultima domenica di aprile, dunque, per assistere a questa originale manifestazione che di anno in anno si arricchisce di nuove iniziative tese a renderne lo svolgimento sempre più aderente alla realtà storica che ne è all''origine. Nel 1991 nasce una manifestazione collaterale al Palio, il "Palio in fiore" un concorso articolato in due classifiche: le vie fiorite e gli angoli rustici. Grazie alle vie fiorite il paese si veste da festa con contrade ben ordinate, strade colorate da fiori e materiali fedeli alla croma degli stendardi della borgata divenendo degna cornice del palio e degli angoli rustici. Gli angoli rustici sono veri e propri gioiellini di fattura romanese. Si tratta di originali momenti di vita passata proposti nel loro habitat naturale quali vecchie case contadine, particolari cortili o addirittura nei campi. Essi sono organizzati dalle rispettive contrade che nei mesi precedenti scelgono i temi da rappresentare, poi i luoghi dove svilupparli ed infine fanno il cast, con i contradaioli che si trasformano in una sorta di teatranti e registi per curare scene, costumi e interpretazioni. Tutto vien curato nei minimi dettagli ed è impressionante notare la competitività fra le contrade per distinguersi nella manifestazione. Per una miglior comprensione del motivo presentato, i contradaioli espongono ai turisti la storia e le origini del tema tramite una bacheca o ciclostilati posti all''ingresso del rispettivo angolo rustico, curando così l''aspetto didattico. Una lunga serie di ingredienti il cui risultato sono perfetti spaccati di storia romanese, quasi tutti rurali, coadiuvati da suoni spontanei come l''uomo che "batte la falce", da canti di donne che stanno a lavare sulla roggia o dallo schioccare del fuoco sotto la polenta. Il vociferare dei mestieranti è avvolto dagli odori dei rispettivi lavori. Sapienti mani guidate dall''esperienza si muovono sicure senza inciampare, accompagnate da espressioni del viso che variano a seconda del movimento compiuto al punto che uomo e attrezzo diven- tano un tutt''uno. Gli angoli rustici del Palio di Romano d''Ezzelino sono occasione di forti emozioni per i visitatori perchè proposti nel loro contesto veritiero, sono un''opportunità unica per apprendere le tradizioni e la storia dal vivo, sono l''uomo e i suoi valori essenziali in armonia con la natura. L''immagine semplice di ricchi contenuti. Le Contrade Gli stendardi sono frutto dello studio della Pro Romano che ha tratto spunto da quelli delle famiglie storiche vissute nelle rispettive contrade. La maggior parte di questi sono ricavati da un albero genealogico dipinto nella villa Stecchini a Romano. Per quanto riguarda la stesura degli stendardi,l''allora direttore de Il Nuovo Ezzelino Gabriele Farronato, ha svolto la parte documentaristica, il presidente della Pro Loco Domenico Farronato si è cimentato su un lavoro di interpretazione e Guido Petrin, vignettista de Il Nuovo Ezzelino, ha fatto i disegni veri e propri. Questo gruppo di persone ha così predisposto una raggiera di stendardi e nel 1981 Comitato Siriola ha scelto quelli più idonei alle contrade. Le contrade esposte sono quelle attuali. All''inizio c''era Conti che poi confluì in Marchi. Strada facendo alcune contrade hanno sostituito delle altre, come Marze che prese il posto di Bortignoni, Palù sostituì Giara, Lanzarini invece Volpe e infine Torre sostituì Corte Cà Cornaro Arma del cardinale Cornaro. Villa Cornaro, fu anche posto di soggiorno per la regina di Cipro, Caterina Cornaro. Giovanni Cornaro (1600 circa) fu 96° doge di Venezia. Carlessi Anticamente chiamata contrà della Acque. L''arma apparteneva a una delle famiglie più illustri del paese, i Da Romano Castello Lo stemma è quello di Alberico da Romano (1196-1260) fratello minore di Ezzelino III. Come contrà Castello si intende tutta l''area attorno al col Bastia dove sorgeva il castello ed il borgo fortificato di Romano. Farronati Il nome Farronati richiama ad un insediamento barbarico e lo stemma adottato per la contrada raffigura il pezzo più importante del comune: il pluteo di epoca longobarda rinvenuto sul Colle Bastia durante la demolizione della chiesa del 1913. Marchi E'' il nome di un vecchio nucleo abitato posto ad occidente del Pradonegal (Prato Domenicale dove si svolgeva l''antico mercato di Santa Felicita). L''arma si riferisce ai Rinaldo. Molinetto E'' così detta per distinguere il molino da quello principale del col Molin. Questa zona era più nota come la Villa di Roman irrigata dal fontanazzo Rea dove l''abate Stecchini fece costruire la splendida villa nella seconda metà del 1600. Lo scudo ricorda l''erborista Stecchini. Palù Il simbolo si rifà ai Bono de fu Ventura, Bonaventura,Bontorin. Palù (palude) sta per zona di sorgenti e con una roggia molto utilizzata dalle lavandare romanesi. Pragalera Lo stemma della contrada è della famiglia Dal Corno in riferimento alla colombara Brocchi Dal Corno. Una struttura che pare esser stata una torre fortezza a guardia della strada ed in posizione che domina l''intera zona posseduta nel sec. XVI dal conte Dal Corno. Rivoltella L''arma è degli Zambelli, una famiglia tra i maggiori proprietari della zona, che acquisì il titolo di nobili veneti. Rivoltella richiama alla sua posizione di riva sinistra del Brenta come terrazzamento alluvionale lasciato dal fiume (riva alta e riva bassa, rivoltella alta e rivoltella bassa). La via era strada nazionale della Valsugana finchè non fu costruita quella del Cà Sette. Signori Nome tipico della contrada da cui hanno avuto origine i Dissegna discendenti da una famiglia di Angarano e da un Buoninsegna. La contrada anticamente era detta di Pedemonte ma assunse quella di Signori o contrà dei Dissegna nel seicento. Lo stemma si rifà ai boninsegna. Valle Su questa valle si svolgeva un mercato fin dall''anno mille. Lo stemma ricorda i Benedettini cui appartenevano i due monasteri in valle. Zaghi Zaghi ricorda i sacrestani, infatti nel dialetto veneto zago vuol dire chierico, sacrista, sacrestano. Lo stemma ricorda la ruota del mulino più grande del paese, che ha dato il nome al Col Molin, documentato sin dai tempi ezzeliniani. Torre (San Giacomo) San Giacomo, una volta contrà di Torre nel cui sito c''era la chiesetta di San Giacomo, era costituito da tre piccoli borghi disposti lungo la vecchia strada asolana. Il nome torre conferma una fortezza lungo questa importante antica arteria. Marze (Fellette) Lo stemma raffigura il cippo confinario romano di Fellette con l''aggiunta del sigillo della curazia di Fellette del 1700. Intorno al Redentore è scritto il motto "Dexetra Sua Fecit Virtutem" . Lanzarini (Sacro Cuore) Lo stemma è dei Lanzarin (Lancerin), giunti in paese verso la fine del 1400, e ricorda lo spirito guerriero con una lancia azzurra in campo argentato. Albare (Sacro Cuore) La contrada ha adottato come stemma le albare (pioppi) tipiche della zona.

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Vi consigliamo di verificare date, orari e programmi contattando gli organizzatori o visitando il sito ufficiale dell'evento.